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La frequentazione di Giorgio Strehler con il teatro di Shakespeare data fin dai primi anni della fondazione del Piccolo Teatro. Il volume tenta di fornire una lettura concreta e pertinente della messa in scena del regista triestino, un lavoro che si fa interprete del processo di riflessione sull'ultima opera di Shakespeare che si inscrive nella contestualità di una profonda crisi storica da cui emergerà la coscienza dell'uomo moderno. Un periodo caratterizzato dal crollo delle utopie, dall'emersione delle nuove classi sociali, dalle lotte per la conquista e la gestione delle mutate condizioni di un potere. "La Tempesta" è altresì una gigantesca materia di spettacolo, il banco di prova attorno al quale si discute che cosa sia fare teatro.